MILANO – Una tazzina di caffè rinfranca il corpo e lo spirito, ci dà la carica giusta per cominciare la giornata e migliora la nostra attenzione durante il lavoro. Tutti benefici noti da tempo e scientificamente provati. Ma cosa accade nel nostro cervello quando beviamo una tazza di caffè? Come cambia l’attività cerebrale nei consumatori abituali di questa bevanda rispetto a chi non la consuma? Per scoprirlo, un’équipe di ricerca guidata dal professor Nuno Sousa – presidente della scuola di medicina dell’Università di Minho, in Portogallo – ha deciso di compiere un esperimento senza precedenti.
Con l’ausilio della risonanza magnetica funzionale (fMRI), il team ha confrontato connettività e struttura cerebrale di 31 bevitori abituali e 24 non bevitori di caffè.